Nuove scoperte dal tempio di Giove sull’acropoli di Cuma, nel comprensorio archeologico dei campi Flegrei. Un gruppo di archeologi della Seconda Università degli Studi di Napoli, sotto la guida del professore Carlo Rescigno, ha riportato alla luce sei tombe paleocristiane.
DA GIOVE AI CRISTIANI – I ritrovamenti isalirebbero al periodo paleocristiano e medievale. Si tratta di tombe «a cassa» ritrovate in questi giorni sulla Rocca di Cuma, nella pavimentazione della cattedrale, ovvero la basilica cristiana dedicata ai santi martiri Massimo e Giuliana e realizzata su un antecedente tempio romano dedicato al culto di Giove.
Nuove inumazioni contenenti i resti dei primi cristiani quelli ritrovati dagli archeologi che si vanno ad aggiungere alle trenta sepolture finora scoperte dall’inizio delle campagne di scavo.
TOMBE A CASSA – «Si tratta di una serie di tombe affioranti in superficie, sulle quali si sono concentrate le nostre attenzioni», fa sapere il professore di archeologia classica Carlo Rescigno, impegnato dal 2010 ad oggi, assieme ad un’équipe di archeologi della Seconda Università degli Studi di Napoli, in un’attenta ricerca sulla terrazza superiore della Rocca di Cuma e sui culti dell’ acropoli. Le tombe ritrovate di recente nella pavimentazione della navata sinistra del santuario, sono disposte una accanto all’altra, e sono del tipo a cassa con fondo lastricato.
CIMITERO CRISTIANO – Le sepolture finora stimate sono circa ottanta: nel 2012 furono riportate alla luce circa trenta inumazioni con corredi funerari e ossa, tra queste anche un’interessante sepoltura di un vescovo del X secolo che serviva la chiesa cristiana. Restano ancora da rinvenire le sepolture che ospitarono i resti dei martiri cristiani Massimo e Giuliana, prima che fossero traslati a Napoli a seguito della distruzione della basilica.
Antonio Cangiano da corrieredelmezzogiorno.corriere.it